'Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne'
«Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne». Parole durissime quelle della vicepremier ucraina Olha Stefanishyna , che è tornata ad accusare la Russia non solo di genocidio ma anche degli stupri di molte donne ucraine da parte di soldati russi. Al canale televisivo Sky News la Stefanishyna ha riferito di «storie orribili».
Le aggressioni sessuali sono state denunciate anche dalle parlamentari Lesya Vasilenko, Olena Khomenko, Maria Mezentseva e Alona Shkrum, che nei giorni scorsi sono state accolte dalla House of Commons a Londra. Secondo le tre deputate ucraine gli episodi più efferati sono avvenuti soprattutto a Kiev e a Bucha e Irpin, cittadine alle porte della capitale.
Terribile anche la testimonianza di Ihor Saposhko, sindaco di Brovary, cittadina ucraina da 140mila abitanti in procinto di essere evacuata.
Qualche giorno fa i due premi Nobel per la pace del 2018, l'attivista irachena Nadia Murad e il medico congolese Denis Mukwege, avevano avvertito l'opinione pubblica mondiale sul fatto che «in ogni conflitto, le donne sono vittime di violenza sessuale. Nei massicci movimenti di popolazione, le ragazze e le donne sono le prime vittime, poiché lo sfollamento forzato le porta alla miseria, alla disperazione, all'insicurezza e le espone alla violenza sessuale».