Il contratto vale a regime quasi 1,3 miliardi di euro, che si traducono in un aumento medio da 175 euro lordi al mese
Il confronto tecnico non è stato semplice, e ha impegnato Aran e Ragioneria generale dello Stato per circa tre mesi. Ma alla fine il via libera del ministero dell’Economia è arrivato, seppur con alcune osservazioni che comunque dovrebbero lasciare inalterata la preintesa raggiunta con i sindacati a metà giugno. E per il contratto nazionale della Sanità si spiana la strada verso l’ultimo passaggio in consiglio dei ministri.
A far crescere il conto sono soprattutto le voci aggiuntive allo stipendio base, a partire appunto dall’«indennità di specificità infermieristica» pensata per riconoscere il ruolo svolto dagli infermieri in tempo di pandemia. È un aumento stabile in busta paga che va dai 62,81 euro riconosciuti agli «operatori» ai 72,79 euro destinati ai «professionisti della salute e funzionari» .