Il 'modello' Emiliano conquista il partito nazionale: spazio ai fedelissimi e decrescita
C'è un problema sulle liste Pd in Puglia. E non è solo il ricorso presentato da due consiglieri regionali dem, che lamentano l'assenza di parità di genere. Il problema è di linea politica, e riguarda tutto il Paese. Perché parte dalla regione approdo delle più importanti infrastrutture che in questi anni hanno lacerato letteralmente l'Italia.
Fosse stato per il Presidente Emiliano, i suoi consiglieri regionali, i sindaci del Pd, i suoi uomini disseminati in tutte le coalizioni e in tutte le partecipate, la Tap non si sarebbe mai fatta, e oggi avremmo 8 miliardi di metri cubi di gas in meno. È stato lui a boicottare le trivellazioni nel mar Adriatico e Ionio, che sono pieni di idrocarburi. È lui che ha presentato il ricorso contro il piano ambientale Ilva che, se accolto, la farebbe chiudere per sempre.
La cosa è ancora più grave considerando che in Puglia per i 5 stelle saranno capolista Giuseppe Conte alla Camera e il suo vice Mario Turco al Senato. Non ci sarà nessuno quindi a fare da contraltare alle politiche populiste e «decresciste». Del resto lo stesso Emiliano, unico in tutta Italia a ringraziare Letta per le liste, ha subito commentato: «Grazie a Francesco Boccia abbiamo costruito pazientemente l'alleanza con il Movimento 5 stelle e il cambio di rotta del Pd sulle politiche di transizione ecologica, partecipando al referendum contro le trivelle e alla costruzione del progetto di decarbonizzazione dell'Ilva.
A questo punto l'unica speranza è che Emiliano dopo aver fatto le liste del Pd, non faccia anche quelle per il terzo polo. Proprio Renzi che ha deciso di iniziare la campagna elettorale a Melendugno, come simbolo della campagna anti tap condotta da Emiliano e i 5 stelle, si trova capolista Massimo Cassano, l'uomo messo da Emiliano a guida dei navigator regionali.