Ogni guerra è una guerra contro i bambini
L’Ucraina è l’ultima in ordine cronologico. C'è quella in Siria, arrivata ormai al suo undicesimo anno, o quella in Yemen, che si approssima al suo settimo anniversario. Per questo #ColtiviamoLaPaceUna bambina seduta sugli ultimi sedili di un pullman guarda l’autostrada che corre veloce. Si gira e sorride al fratellino, accanto a lei. Con le dita fa il segno del cuore.
Ogni guerra è una guerra contro i bambini, diceva Eglentyne Jebb, la fondatrice di Save the Children. La guerra sta facendo a pezzi intere regioni e città del mondo, e travolge i bambini, colpendoli per strada, nelle case, a scuola e negli ospedali, che riduce in macerie.
Le guerre non accadono per caso, sono una chiara responsabilità degli adulti che strappano la vita e la speranza ai più piccoli. Come fiori piegati dalla violenza, vengono uccisi, feriti, subiscono violenze, non hanno cibo o non possono essere curati, non possono andare a scuola. Solo coltivando la pace possiamo proteggere davvero il loro futuro. Dobbiamo fare ogni sforzo possibile per dire basta alla guerra in Ucraina e negli altri paesi in conflitto.
Di fronte alla guerra, che sta colpendo senza sosta da undici anni in Siria e da sette in Yemen milioni di bambini, e che ora è esplosa con la stessa violenza anche in Ucraina, abbiamo voluto fare un gesto simbolico per continuare a sperare e chiedere che vi sia finalmente pace.
“La pace è un sogno che può diventare realtà, ma per costruirla bisogna essere capaci di sognare”, diceva Nelson Mandela. Continuiamo ogni giorno a sognare la pace per ogni bambino del mondo e non smettiamo di coltivarla mai.