Oltre 80mila i migranti arrivati in Italia nel 2022, numeri record presentati nelle scorse ore dal Ministero dell'Interno. Il ministro MatteoPiantedosi ha confermato la necessità di cooperare coi Paesi d'origine, soprattutto Libia, Tunisia e Turchia ➡️
. Dalle coste del Paese nordafricano è stato registrato un aumento del 26% del numero di barconi partiti alla volta dell'Italia. Un dato certificato nelle scorse ore anche dall'Ong, Forum tunisino per i diritti economici e sociali, secondo cui nel nostro Paese sono arrivati nel 2022 almeno 16.292 migranti tunisini. Un dato in netto aumento sia rispetto al 2021 e sia in confronto al 2020.
Rimanendo tra le rotte via mare, l'unica ad aver fatto registrare un calo è quella algerina. In particolare, nel 2022 il numero barconi partiti dall'Algeria è diminuito di quasi l'8%. Ci sono però anche le rotte terrestri. Quellae che risalgono via terra le penisola balcanica prima di raggiungere i nostri confini, ha registrato rispetto all'anno scorso un incremento del 43%. Anche questo un dato importante perché pone in rilievo i rapporti tra Roma e Ankara.
Cosa che l'Italia non può fare da sola. Roma dovrà spingere politicamente a livello europeo e agire nei rapporti diretti con Tunisia e Libia. Nel primo caso i colloqui sull'immigrazione sono in corso da tempo. Spesso non hanno portato a grandi risultati, ma ad ogni modo a Tunisi c'è un governo regolarmente in carica e ci sono istituzioni con cui poter interloquire.
Più complesso invece il secondo caso, visto che in Libia c'è un quadro istituzionale instabile con almeno due governi che si contendono il potere e una serie di milizie che si contendono il controllo del territorio. Qualcosa si è forse iniziata a muovere. Proprio nelle scorse ore le autorità di Tripolilanciato dalla Libia in direzione di Roma. La strada, in ogni caso, è ancora molto lunga e impervia.