Storia di un amore impedito dal nazionalismo malsano In “Le torri del silenzio”, Paul Scott ricostruisce i momenti di paura per le strade di Banpur durante gli scontri del 1941. Il simbolo del lento ma definitivo declino del potere britannico nel Paese
In una donna con un retroterra anglo-indiano meno certificato di quello di Mabel Layton, quella che veniva vista come eccentricità sarebbe probabilmente stata considerata ostilità ai valori di quel mondo; ma Mabel aveva credenziali impeccabili, non criticava mai nessuno ed esprimeva di rado opinioni, men che meno opinioni ostili.
Questo senso di pericolo, di un aumento del livello del mare che minacciava di sommergere le pianure e assediare le colline, questo presagio di imminente inondazione era qualcosa a cui nessuno era più estraneo, e malgrado lo scoppio della guerra in Europa avesse fatto momentaneamente pensare all’improvvisa emersione di un promontorio roccioso da cui opporre resistenza, il promontorio si trovava nella lontana Inghilterra, laddove invece l’India era vicinissima e tutt’intorno a loro.
La vaga disapprovazione che controbilanciava il rispetto riservato a Mrs Layton poteva probabilmente essere fatta risalire alla tormentosa convinzione che, malgrado tutto, fosse una di coloro a cui l’inondazione non sarebbe dispiaciuta. Il suo atteggiamento, a dire il vero, era proprio quello di chi già si vedeva circondata dalle acque ma aveva trovato la sua scialuppa e non intendeva lasciarla affondare.
La situazione era legata alla sistemazione a Pankot di Mildred Layton, moglie del figliastro di Mabel, il tenente colonnello John Layton, e delle due figlie, ormai adulte, Sarah e Susan, con cui Layton era arrivato alla stazione collinare all’inizio della stagione calda del 1940 e a cui aveva procurato l’unica sistemazione disponibile, un piccolo bungalow in concessione situato di fronte all’edificio della mensa del campo base dei Fucilieri di Pankot.