Le diplomazie occidentali si aggrappano all’idea che la Cina, in questo conflitto, non abbia gli stessi interessi della Russia. Ma questo non basta a rendere Pechino un alleato dell’occidente, scrive Pierre Haski.
08 marzo 2022 09:59
Il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz parleranno oggi, 8 marzo, con il presidente cinese Xi Jinping. Ieri era toccato a Josep Borrell, capo della diplomazia europea,Le diplomazie occidentali si aggrappano all’idea che la Cina, in questo conflitto, non abbia gli stessi interessi della Russia, come dimostra l’astensione di Pechino in occasione del voto delle Nazioni Unite della settimana scorsa.
Ma questo non basta a trasformare la Cina in un alleato dell’occidente in questa crisi. Pensare il contrario sarebbe un controsenso. L’aspetto fondamentale è un altro: la Cina può contribuire alla soluzione o è parte del problema? La Cina non approva il metodo impiegato dalla Russia contro l’Ucraina, anche perché manteneva buoni rapporti con Kiev. Tuttavia, a parte l’astensione all’Onu, Pechino non ha fatto nulla per arginare Mosca. Soprattuto la Cina non si è unita alle sanzioni economiche contro la Russia e i due paesi condividono lo stesso obiettivo: cambiare i rapporti di forza con gli occidentali. Questa missione è all’origine di un clima da guerra fredda tra Pechino e Washington.