L’argomento di Meloni a difesa di Orbán dimostra che facciamo bene a preoccuparci Se per lei la «democrazia illiberale» ungherese è una democrazia a tutti gli effetti, è lecito domandarsi se ritenga quel modello valido anche per l’Italia | di peraltro
nel Parlamento europeo sia più risibile o più inquietante. In un’intervista a Radio Uno, Meloni infatti ha detto testualmente: «Orban è un signore che secondo le regole della sua Costituzione ha vinto le elezioni più volte, anche con un ampio margine, con tutto il resto dell’arco costituzionale schierato contro di lui. Quindi è comunque un sistema democratico».
L’aspetto inquietante è una semplice questione di proprietà transitiva: se per Meloni la «democrazia illiberale» ungherese è una democrazia a tutti gli effetti, è lecito domandarsi se ritenga dunque quel modello valido anche per l’Italia. E più in generale se oggi, quando rivendica il carattere pienamente democratico del suo partito e di un suo eventuale governo, intenda quel genere di democrazia lì.
L’aspetto più preoccupante del modello Orbán, denunciato nel rapporto europeo contro cui hanno votato Fratelli d’Italia e Lega, sta proprio nella capacità di piegare leggi elettorali e norme costituzionali a proprio favore, così da trasformare gradualmente una democrazia in un regime, senza violare formalmente alcuna regola.