Il Senatur, prima escluso e poi eletto dopo i riconteggi, ha dato vita ad una corrente nordista all'interno del partito di Salvini. Un progetto 'autonomista' che punta a riconquistare gli elettori delle regioni settentrionali
Ad una settimana dalle elezioni Umberto Bossi, fresco di elezione in Parlamento, lancia la sfida per il Nord, un progetto "autonomista", che però nasce come un'iniziativa interna alla 'Lega per Salvini premier', voluta dal presidente della Lega Nord, risultato eletto alla Camera alle ultime politiche, dopo la correzione dei conteggi del Viminale. In data sabato 1° ottobre è nato così il "Comitato del Nord".
Una corrente nordista all'interno della Lega, come confermato dal Senatur: "È un passaggio vitale finalizzato esclusivamente a riconquistare gli elettori del Nord, visto il risultato elettorale del 25 settembre per rilanciare la spinta autonomista". Eppure c'è chi teme che possa divenire una fronda con cui potrebbe scontrarsi proprio il leader Salvini.
Un caso strano quello di Bossi, che fino all'ultimo momento sembrava essere stato escluso dal Parlamento. Addirittura Salvini aveva pensato di farlo rientrare con una nomina a senatore a vita. Ma non ce n'è stato bisogno perché il ministero dell'Interno ha fatto chiarezza in poco tempo sull'assegnazione dei seggi e Bossi, da deputato, entrerà di nuovo il Parlamento dalla porta principale.
"Dopo trent'anni di battaglie, questa sarà la legislatura che finalmente attuerà quell'autonomia delle Regioni che la Costituzione prevede. È nel programma del centrodestra, non costerà nulla anzi farà risparmiare milioni, avvicinerà i cittadini alla politica, taglierà sprechi e burocrazia.