Il problema degli extraprofitti delle aziende energetiche
, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato con una certa durezza di come il prelievo straordinario sugli extraprofitti delle imprese energetiche non abbia dato i risultati sperati dal governo. La misura, decisa lo scorso marzo, prevede una tassasugli utili extra delle aziende del settore energia, gas e petrolio, che sono aumentati eccezionalmente grazie all’aumento dei prezzi.
Draghi ha quindi spiegato che suo governo è pronto ad adottare altre misure per costringere le aziende energetiche a pagare: «Se non c’è una risposta siamo pronti a mettere mano ad altri provvedimenti». Secondo i calcoli del ministero dell’Economia la misura avrebbe coinvolto circa 11 mila aziende. Il 98 per cento di queste è di dimensioni medio-piccole e avrebbe pagato meno della metà dei 10,5 miliardi previsti. L’onere maggiore sarebbe infatti ricaduto sulle poche imprese medio-grandi.Il contributo aveva suscitato subito critiche da parte delle aziende interessate, soprattutto per il metodo scelto per calcolare la base imponibile.
La Corte può essere chiamata a verificare se un contributo, anche se di natura eccezionale, rispetti i due princìpi fondamentali della Costitizione in materia tributaria, il principio di legalità dei tributi e il principio di progressività del sistema tributario . Va