Caprese senza Mozzarella di Bufala Campana, la cacio e pepe senza pecorino romano, lo spaghetto al pomodoro senza il Parmigiano Reggiano, il risotto al radicchio e Gorgonzola… senza...
romano, lo spaghetto al pomodoro senza il Parmigiano Reggiano, il risotto al radicchio e Gorgonzola… senza Gorgonzola.
I tempi per la decisione dell’Ue sul sistema di etichettatura alimentare si avvicinano velocemente e i produttori delle eccellenze casearie italiane lanciano il grido d’allarme. «Diciamo no al Nutri-Score – spiega Antonio Auricchio, presidente di Afidop, l’associazione dei consorzi dei formaggi Dop - e alle etichette basate su quantitativi di riferimento scollegati dalle abitudini di consumo nella dieta quotidiana.
A rischiare non è solo il nostro gusto ma uno dei comparti più fiorenti dell’agroalimentare italiano. Secondo il rapporto Ismea-Qualivita, già i soli formaggi Dop e Igp, con 55 prodotti caseari a denominazione e quasi 26 mila operatori, generano un valore di 4,2 miliardi di euro alla produzione .
Dai dati Istat elaborati da Alleanza Cooperative Agroalimentari, emerge il boom di vendite fuori dai confini europei negli Stati Uniti , dove i formaggi italiani hanno raggiunto i livelli pre-dazi, e in Cina . Una lieve battuta d’arresto nel Regno Unito per le conseguenze della Brexit e leggera flessione in Giappone . In Francia il risultato è ritenuto ottimo, trattandosi di un importante concorrente sia come produttore che esportatore.