Elio: «L’autismo? L’Italia è sottozero. Dante ha 12 anni e siamo noi a guidare gli insegnanti»
«All’asilo ero stato scelto per interpretare San Giuseppe. Prima in entrare in scena, feci ridere la bambina che interpretava la Madonna. E fui squalificato», racconta Elio durante il viaggio in auto direzione Toscana dove porta al Politeama Pratese lo spettacoloche arriva qui dopo una cinquantina di repliche in tutta Italia.
«Siamo ancora all’anno zero. Anzi, sottozero, perché il servizio pubblico non si è ancora messo in moto per sostenere le 600 mila persone autistiche che ci sono in ItaliaParliamo di musica, comicità e autismo. Di vita. Perché, come avrebbe detto Jannacci: chi non ride non è una persona seria. e dagli studi scientifici . E poi la milanesità, l’anticonformismo e la comicità. Quando ho dovuto decidere cosa fare, è stato facilissimo pensare a qualcosa che mettesse assieme la musica con la mia capacità di fare ridere».«Per convenienza: era ed è, credo, la laurea che apre maggiori possibilità di assunzione. Pensavo tra l’altro di essere portato per le materie scientifiche più che per quelle umanistiche.
«Gli autistici hanno una “passione” . Filippo Zoi è un esperto di cancelli. Sono partito da lì per raccontare, attraverso la musica, un mondo che io stesso ignoravo prima che nascesse mio figlio».