Una maxi sanatoria sulle cartelle esattoriali di importo più basso per chiudere i conti con il passato e smaltire l’enorme arretrato che ingolfa gli uffici dell’Agenzia delle...
. Ecco il progetto al quale lavora il centro-destra uscito vincitore dalle urne del 25 settembre in vista della legislatura che si sta per aprire. «L’obiettivo - spiega una fonte di- non è una semplice riforma del sistema tributario ma l’apertura di una nuova era nei rapporti tra fisco e contribuenti, ispirata alla reciproca fiducia e al riequilibrio dei rapporti tra cittadini e Stato». Primo passo, appunto, una sanatoria ad ampio raggio sulle cartelle esattoriali.
La logica che ispira queste mosse parte da un elemento di fatto: la riscossione delle tasse, che pure è migliorata negli ultimi 15 anni dopo il passaggio dai privati allo Stato, funziona a singhiozzo, tanto che nel tempo si è accumulato uno stock di cartelle esattoriali di millecento miliardi. Circa ventitré milioni di italiani hanno una cartella esattoriale sul tavolo e la corte dei conti ha spiegato che di questi arretrati si può recuperare appena il 7%.
Il timore di Federcontribuenti è che questa massiccia operazione possa determinare anche una moltiplicazione degli errori. Su questo punto si fa riferimento alle statistiche degli ultimi 5 anni. Le cartelle esattoriali errate, ovvero le cosiddette cartelle pazze, sono circa il 56% delle emissioni. E gli errori principali riguardano la decadenza e la prescrizione del tributo o l’emissione di cartelle per tributi già pagati.