Con il PNRR le misure per superare il gap di genere e incentivare politiche del lavoro inclusive
. E le cose sono precipitate con la pandemia Covid-19: l'occupazione femminile è arrivata a segnare il minimo storico, 48%. In pratica, solo una donna su due ha un lavoro e molto spesso si tratta di contratti part-time - una condizione subita, e non scelta - che vedono dunque retribuzioni più basse. Non solo, con la pandemia sono
, spesso in DAD. A conferma un dato inquietante: il tasso di occupazione delle donne con figli sotto i 5 anni è inferiore di oltre il 25 per cento a quello delle coetanee senza figli.al Senato lo ha rimarcato con forza: «L’Italia presenta oggi uno deiin Europa, oltre una cronica scarsità di donne in posizioni manageriali di rilievo. Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge.
. «Favorire la creazione di imprese femminili e l’introduzione della certificazione della parità di genere.
tra gli obiettivi da perseguire tra le politiche del lavoro, stanziando un totale di 6,6 miliardi di euro.un incremento del lavoro delle donne del 4% con l'imposizione che per le nuovi assunzioni almeno un terzo di esse sia rivolto alle donne. Questo sarà possibile attivando progetti di varia natura, che spaziano dalla formazione all’inserimento lavorativo, ma anche incentivi e misure ad hoc. Il piano prevede anche un aumento fino al 40% delle assunzioni a tempo indeterminato di ricercatrici, con le università che metteranno a disposizione banche dati di curricula femminili.