La 27esima conferenza Onu si apre il 6 novembre in Egitto. Gli emergenti, India in testa, chiedono impegni finanziari per attenuare lo shock climatico
Il disastro frenerà la crescita del Pil dal 5% del 2022 al 2% nel 2023. Il Pakistan produce meno dell’1% delle emissioni globali di anidride carbonica. Tra il 2000 e il 2020 sono stati registrati 7.348 disastri naturali che hanno coinvolto oltre 4 miliardi di persone, con 2.970 miliardi di dollari di perdite economiche, secondo le Nazioni Unite.
Già nel 2009, le economie più ricche avevano promesso 100 miliardi all’anno, a partire dal 2020, per sostenere le politiche climatiche dei Paesi in via di sviluppo. Quel traguardo però non è stato ancora tagliato e i 100 miliardi non saranno raggiunti prima del 2023, probabilmente. La cifra è ormai lontana dalle esigenze reali, ma la questione è diventata un irritante potente per gli emergenti.
Come scrive il presidente del World Resources Institute, Ani Dasgupta, sono colpite «in modo sproporzionato le popolazioni vulnerabili: le persone in prima linea nella crisi e con le minori risorse. Quasi sempre, queste sono anche le persone che meno hanno contribuito al problema».
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