“La migrazione? Ci serve”, sostiene la Commissaria dell’UnioneEuropea Ylva Johansson: un’affermazione importante, specie dopo la decisione della Francia di non ridistribuire i 3500 migranti e l’invito dell’Eliseo agli altri paesi UE a fare lo stesso
La commissaria Johansson:"Ci servono". Lo strappo francese arriva dopo i niet di Berlino e Oslo ad accogliere le naviVolendo guardare alla rottura della Francia con il realismo dei numeri non ci sarebbe da preoccuparsi. La decisione di venir meno all'impegno di ricollocare 3.500 migranti assunto nel quadro del Piano di Redistribuzione Europeo dello scorso giugno è solo la concretizzazione di una promessa già mancata.
Nei cinque mesi appena trascorsi, mentre l'Italia accoglieva gli oltre 60mila migranti sbarcati da giugno ad oggi, la Francia si è fatta carico, bontà sua, di appena 38 persone. Quindi la decisione di non rispettare le promesse era già stata presa. Mancava soltanto la scusa per renderla ufficiale. Ed è anche chiaro che la retromarcia di Parigi non deriva dalla scelta del nostro governo di avviare un più deciso confronto con le navi delle Ong.
La Francia è, insomma, solo la portavoce più sguaiata di un gruppo di governi decisi, per ragioni ideologiche, a rendere assai complesso il lavoro del nostro esecutivo. Anche perché, non dimentichiamolo, le esternazioni francesi arrivano dopo quelle dei portavoce di Berlino e Oslo fermissimi nel rifiutare ospitalità nei propri porti a due navi Ong battenti bandiera dei loro stessi paesi.